Redditività di un asteroide

Giovanni Garofalo • 30 ottobre 2023

Capire le ragioni dell’Asteroid Mining

 Il concetto di estrazione mineraria spaziale ha catturato l’immaginazione di scienziati, imprenditori e politici. Sebbene uno degli obiettivi sia quello di affrontare l’imminente scarsità di risorse sulla Terra, tale progetto solleva anche domande e preoccupazioni sulle potenziali implicazioni ambientali, etiche e politiche. Le opinioni sono varie, a partire da coloro che la vedono come una soluzione alle sfide terrene a coloro che ne temono le conseguenze.


Cosa significa investire in spazio

Investire in imprese spaziali potrebbe essere visto come un rischio già di per se costoso, soprattutto se consideriamo che il concetto di asteroid mining è solo ai suoi albori (ne è la prova la missione NASA Osiris-REx, recentemente conclusa e dedicata allo studio di campioni dell’asteroide 101955 Bennu. Inoltre, La NASA ha approvato un'estensione della missione per studiare l'asteroide Near-Earth 99942 Apophis a partire dal 2029, quando questi passerà nelle vicinanze della Terra). Tuttavia, mai nella Storia abbiamo assistito ad una “corsa all’oro” sicura nel senso stretto del termine. Nella maggior parte dei casi, la maggior parte delle gloriose imprese che hanno caratterizzato la nostra specie sono costellate da errori di ogni tipo, così come eventi circostanziali ed ambientali avversi.


L’immagine illustra i dati ottenuti nel 2011 dal Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) della NASA, e stima gli asteroidi vicini alla Terra.


Il progetto NEOWISE, utilizzando WISE, ha condotto un'indagine per catalogare le diverse dimensioni. Ha osservato numerosi asteroidi, a partire dai più grandi, i.e. 1000m, fino ai più piccoli, i.e., 100m, con solo qualche incertezza trascurabile sulla stima.

Il numero degli asteroidi di medie dimensioni (100-1.000 metri) è diminuito del 44%, da 35.000 a 19.500. Si stima, invece, che gli asteroidi più piccoli (<100 metri) catalogati siano stati oltre un milione.


In virtù di questi dati, il business spaziale emergente presenta un incentivo finanziario da non trascurare, ossia l'estrazione delle risorse disponibili. Gli asteroidi possono contenere materiali preziosi come metalli rari (ad esempio platino, oro), acqua e persino potenzialmente elio-3 da utilizzare nella fusione nucleare.

È comunque necessario considerare tutte le sfaccettature del profitto derivante dagli asteroidi:

  1. Domanda di mercato: la domanda globale di risorse continua a crescere e l’estrazione spaziale potrebbe aiutare a soddisfare queste richieste, in particolare per i materiali utilizzati nell’elettronica, nelle tecnologie delle energie rinnovabili e in altri settori.
  2. Elevati costi di avvio: l’estrazione spaziale comporta notevoli investimenti iniziali in tecnologia, attrezzature e ricerca. Lo sviluppo delle infrastrutture e dei veicoli spaziali è oltremodo costoso.
  3. Sfide normative e legali: il quadro giuridico per l’estrazione spaziale è ancora in evoluzione e esistono accordi internazionali, come il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, che regolano le attività spaziali. Comprendere e rispettare queste normative può rappresentare una sfida finanziaria.
  4. Costi del trasporto spaziale: il costo del lancio di veicoli spaziali e del trasporto di materiali sulla Terra è un fattore importante nell’equazione finanziaria. Ridurre i costi di lancio attraverso i progressi nella tecnologia spaziale e nei sistemi di trasporto è fondamentale per rendere l’estrazione spaziale finanziariamente sostenibile.
  5. Volatilità del mercato: i prezzi dei materiali sono altamente volatili, il che può incidere sulla redditività delle iniziative di estrazione spaziale. Le condizioni economiche e di mercato sulla Terra influenzano la domanda e il prezzo delle risorse estratte dallo spazio.
  6. Ritorno sull'investimento (ROI): le iniziative minerarie spaziali possono richiedere molti anni per realizzare un profitto. Il ROI a lungo termine dipende dall’efficienza dell’estrazione e dallo sviluppo dei mercati per le risorse estratte dallo spazio.
  7. Considerazioni ambientali: potrebbero esserci dei costi associati alla gestione dell’impatto ambientale dell’estrazione mineraria spaziale, come la prevenzione dei detriti spaziali o la garanzia di un’estrazione sostenibile delle risorse.


In sintesi, le implicazioni finanziarie dell’estrazione spaziale sono caratterizzate da opportunità significative ma anche da sfide sostanziali. Le imprese minerarie spaziali di successo dovranno affrontare le complessità dello sviluppo tecnologico, dei quadri giuridici, delle dinamiche di mercato e degli alti costi delle operazioni spaziali per raggiungere la redditività e contribuire alla futura sostenibilità delle risorse


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Autore: Gabriele Dessena 2 dicembre 2025
Tutto nasce da un episodio avvenuto il 30 ottobre su un A320 di linea, durante un volo tra Stati Uniti e Messico . L’aereo ha avuto una breve ma imprevista variazione di assetto, un “abbassamento di muso” non comandato mentre il pilota automatico era inserito. L’equipaggio ha ripreso il controllo in pochi istanti e il volo si è concluso con un atterraggio regolare. Da quell’evento, analizzato nei dettagli da Airbus e dalle autorità, è emersa una possibile vulnerabilità in uno dei computer che controllano il beccheggio e il rollio dell’aeromobile. Per questo, a fine novembre 2025, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) ha emesso una direttiva di emergenza (Emergency Airworthiness Directive, EAD) che riguarda una parte della flotta Airbus A319, A320 e A321, chiedendo interventi rapidi su hardware e software di bordo. È importante sottolineare subito che parliamo di un’ azione precauzionale , scattata proprio per evitare che un evento estremamente raro possa ripetersi in condizioni più critiche. La famiglia A320 (che comprende A318, A319, A320 e A321) è una delle più diffuse al mondo: è l’aereo tipico dei collegamenti di corto e medio raggio che utilizziamo per andare da una grande città europea all’altra. Proprio perché si tratta di migliaia di aeromobili, qualsiasi direttiva che li riguarda ha un effetto immediato sulla programmazione dei voli: alcune rotte vanno ripianificate, alcuni velivoli devono fermarsi qualche ora in più in manutenzione, e può comparire qualche ritardo o cancellazione. Non è il sintomo di un problema “misterioso” che appare all’improvviso, ma il risultato di una filosofia molto chiara: se si individua anche solo la possibilità teorica di una situazione indesiderata, si interviene in blocco sull’intera flotta interessata. Airbus, nel suo comunicato, ha spiegato che la combinazione tra un certo tipo di computer di volo e una modifica software recente ha reso quel componente più sensibile a particolari condizioni di radiazione solare, e che quindi si è deciso di aggiornare il software di circa cinquemila aerei e di sostituire fisicamente i computer su circa novecento esemplari più anziani.
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Il 13 novembre 2025 segna una data importantissima per il settore spaziale, poiché un nuovo attore si aggiunge a SpaceX nel settore dei razzi riutilizzabili : è la compagnia spaziale di Bezos, Blue Origin , il cui razzo New Glenn è atterrato verticalmente in completa autonomia. Ad essere precisi, è stato il primo stadio, Jacklyn, ad essere atterrato e (quasi) pronto al riutilizzo. è il secondo tentativo di Blue Origin di effettuare questa impresa con successo, dopo il fallimento della parziale della missione NG-1 di gennaio dello stesso anno, quando il carico era stato lanciato con successo, ma dati telemetrici di Jacklyn si persero è non atterrò come previsto. Ma come siamo arrivati a questo punto?
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Il 15 dicembre ULA lancerà 27 satelliti Amazon Leo (precedentemente conosciuta come Project Kuiper) in orbita terrestre bassa a circa 590–630 chilometri di altitudine. La missione LA-04 (Leo Atlas 4), sarà il quarto lancio di Amazon a bordo di un razzo Atlas V della United Launch Alliance (ULA) dal Space Launch Complex-41 a Cape Canaveral.
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La curiosità come punto di partenza I bambini hanno una caratteristica straordinaria: fanno domande su tutto. “Perché il cielo è blu?”, “Come fa un dinosauro a essere così grande?”, “Cosa c’è dentro il nostro corpo?”. Questa curiosità è il motore dell’apprendimento, e la realtà aumentata può trasformarla in esperienze concrete e coinvolgenti. La realtà aumentata spiegata ai genitori La realtà aumentata (AR) è una tecnologia che permette di sovrapporre immagini e informazioni digitali al mondo reale, visibili attraverso smartphone o tablet. Non è fantascienza: è uno strumento che rende lo studio un’avventura. Immaginate di puntare la fotocamera verso il libro di scienze e vedere il cuore che batte in 3D, o di trasformare il salotto in un piccolo planetario dove i pianeti orbitano intorno al Sole.
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Autore: Giovanni Garofalo 13 novembre 2025
Comprendere gli impatti ambientali Uno degli aspetti meno esplorati ma più rilevanti della sostenibilità spaziale riguarda gli effetti ambientali del rientro dei detriti nell’atmosfera terrestre. Ogni anno, centinaia di frammenti artificiali rientrano e si disgregano a quote variabili, liberando gas, particelle e residui solidi che possono raggiungere il suolo o gli oceani. Nonostante il fenomeno sia ormai parte integrante dell’attività spaziale, le sue conseguenze sull’ambiente terrestre e atmosferico non sono ancora completamente comprese né quantificate. Per affrontare questa lacuna, la comunità scientifica ha avviato programmi di ricerca volti a caratterizzare i materiali utilizzati nei veicoli spaziali e a comprendere il loro comportamento durante il rientro. L’obiettivo è determinare quali sostanze si formano durante la combustione e la frammentazione, e in che misura possano interagire con l’atmosfera. Particolare attenzione è rivolta ai prodotti di ablazione , cioè ai residui generati dall’erosione termica dei materiali esposti a temperature estreme, e alla loro distribuzione dimensionale e ottica, poiché tali particelle possono contribuire a modificare la chimica dell’alta atmosfera. Parallelamente, si sta approfondendo la composizione dei propellenti residui e dei componenti strutturali dei razzi e dei satelliti, per valutare quali elementi sopravvivano al rientro e quali possano depositarsi sulla superficie terrestre o marina. Analisi di laboratorio e misurazioni in situ, ad esempio mediante razzi-sonda, permettono di stimare l’altitudine e l’intensità delle emissioni, migliorando i modelli fisico-chimici dell’atmosfera. Questi studi mirano a valutare gli effetti a lungo termine dei materiali iniettati negli strati superiori dell’atmosfera, in particolare nella mesosfera e nella stratosfera, dove le reazioni chimiche indotte potrebbero alterare l’equilibrio naturale dei gas.
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La missione PLATO (acronimo di PLAnetary Transits and Oscillations of stars) della ESA rappresenta un salto importante nella ricerca di esopianeti: piccoli pianeti rocciosi simili alla Terra, che orbitano attorno a stelle simili al Sole, con un occhio privilegiato verso la cosiddetta “zona abitabile”.
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Autore: Andrea Vanoni 9 ottobre 2025
Un tempo riservata agli osservatori professionali e alle agenzie spaziali, l’osservazione e la ripresa di corpi celesti come la Luna, i pianeti e persino il Sole è oggi alla portata di molti grazie ai progressi della tecnologia e alla crescente accessibilità di strumenti astronomici amatoriali. Sempre più appassionati di astronomia si cimentano nella fotografia planetaria e solare, ottenendo risultati sorprendenti e contribuendo, talvolta, anche alla ricerca scientifica. Negli ultimi anni, il mercato ha visto un’impennata nella qualità e nella disponibilità di telescopi, camere planetarie, filtri solari e software di elaborazione immagini pensati per gli astrofili. Strumenti come: • Telescopi a lunga focale , ideali per l’osservazione planetaria • Camere CMOS ad alta sensibilità e frame rate elevato • Software di stacking e post-processing (come AutoStakkert!, RegiStax e AstroSurface) hanno rivoluzionato le possibilità di chi osserva il cielo da casa, permettendo di ottenere dettagli sorprendenti di Giove, Saturno, Marte, delle fasi lunari e persino delle macchie solari.
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