Negli ultimi anni si è sentito parlare molto spesso della figura dell’astronauta analogo. Ma chi sono e cosa fanno? Facciamo un po’ di chiarezza.
Future missioni a lunga permanenza sulla Luna oppure su Marte sembrano essere sempre più vicine e sempre meno fantascientifiche. Queste missioni richiedono notevoli sforzi come altissimi livelli di preparazione e ancora tantissimi studi da effettuare sul corpo umano.
Come tutti sanno, l’essere umano non è nato per poter sopravvivere, e tantomeno vivere, in un qualsiasi ambiente oltre quello terreno. Sappiamo però, grazie alle missioni spaziali, che siamo in grado di adattarci a vivere in assenza della forza peso oppure lontani dai nostri cari per diversi mesi, oppure riusciamo a condividere piccoli spazi per un certo quantitativo di tempo. Esattamente come avviene già nella Stazione Spaziale Internazionale.
Tutte queste condizioni, e molte altre, hanno però delle conseguenze psicologiche, hanno un effetto sulla nostra percezione degli spazi o del tempo; ad esempio il ritmo circadiano viene completamente sfalsato. Oppure producono delle ripercussioni anche importanti sull’aspetto fisico degli astronauti, come la perdita dall’1% al 2% della densità minerale ossea ogni mese.
Quindi sì, il corpo umano riesce ad adattarsi “allo spazio” ma non con estrema facilità e non senza sacrifici. Per questo motivo, le diverse agenzie spaziali hanno iniziato a simulare sulla Terra le future missioni lunari o marziane. Proprio per cercare di capire fino a che punto l’essere umano riesca a spingersi oltre i propri limiti e quanto riesca ad adattarsi a vivere in condizioni ancora più estreme di quelle presenti sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Dal bisogno di trovare risposte a queste domande e a moltissime altre nascono le missioni analoghe ovvero missioni, solitamente svolte in luoghi remoti ed estremi della Terra, il più verosimili possibili agli ambienti extraterrestri.
Ad esempio, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha un programma interno rivolto all’addestramento degli astronauti che si chiama CAVES (Cooperative Adventure for Valuing and Exercising human behaviour and performance Skills), il quale consiste nell’addestrare i futuri astronauti a vivere in un ambiente estremo come quello delle grotte.
Le grotte hanno moltissime affinità con lo spazio, ne cito solamente alcune: prima di tutte l'isolamento dal mondo esterno, la mancanza di cicli diurni, il confinamento in un determinato ambiente, la scarsità di privacy, sfide tecniche e capacità di relazionarsi in un ambiente ristretto, le quantità di cibo e forniture limitate per mangiare o forniture per l’igiene, ma anche il comfort e la costante presenza di rischi. Questi fattori sono molto simili a ciò a cui sono esposti quotidianamente gli astronauti e a ciò a cui saranno sottoposti i futuri astronauti extraterrestri.
Ovviamente, l’ESA e le altre agenzie spaziali svolgono questi addestramenti per preparare i propri astronauti alle loro future missioni spaziali, ma non solo! Cercano anche di rispondere a tutte quelle domande sopra citate. Fortunatamente, queste simulazioni negli ultimi anni hanno catturato l’interesse di numerose compagnie spaziali private che, visto il periodo storico di nuova corsa allo spazio in cui stiamo vivendo, hanno deciso di creare dei centri appositi di simulazioni di missioni spaziali. Ovviamente, i risultati scientifici delle ricerche condotte in questi habitat sono condivisi tra la comunità scientifica e le agenzie spaziali.
Per ogni missione viene aperta una "call for analog astronaut" ovvero un bando a cui giovani studenti con qualsiasi background universitario, ricercatori, professori o tecnici possono applicare per provare ad essere selezionati per partecipare a queste simulazioni di missioni lunari o marziani. Coloro i quali vengono selezionati in base ai rigidi criteri che ogni compagnia privata ha, diventano astronauti analoghi. Dopo un periodo di addestramento in cui si introducono fra loro i diversi componenti dell’equipaggio e si studiano gli esperimenti da svolgere, si parte alla volta dell’habitat analogo. Anche in queste caso il luogo prescelto dove svolgere la missione si troverà in luoghi remoti della Terra, come deserti o grotte oppure in posti creati appositamente per essere il più simili possibili alle future basi lunari o marziane.
Gli astronauti analoghi sono quindi sottoposti a vivere per un determinato periodo di tempo sotto tutte quelle condizioni a cui sono sottoposti gli astronauti nella Stazione Spaziale Internazionale oppure i futuri astronauti che partecipano al progetto CAVES dell’ESA.
L’obiettivo è quello di riuscire ad ottenere più dati possibili e magari delle risposte o soluzioni per agevolare ed arrivare sempre più preparati alle future missioni spaziali.
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