Nella nostra galassia, la Via Lattea, ci sono circa 200 miliardi di stelle. Da pochi anni abbiamo scoperto che la maggior parte di queste potrebbe ospitare almeno un pianeta. Solo nella Via Lattea potrebbero esserci centinaia di miliardi di sistemi solari e considerando che ci sono centinaia di miliardi di galassie nell’universo, i pianeti là fuori sono davvero tanti. Potrebbero essercene più dei granelli di sabbia sulla Terra!
Gli esopianeti sono pianeti che orbitano attorno a stelle diverse dal nostro Sole, situati quindi al di fuori del Sistema Solare. Finora, ne abbiamo scoperti oltre 5700, e molti di questi hanno caratteristiche davvero uniche, molto diverse dagli otto pianeti che conosciamo attorno al Sole.
Gli esopianeti si trovano a distanze incredibili dalla Terra, tanto che, al momento, inviare sonde per studiarli è impossibile. La sonda più veloce mai costruita dall’uomo, la Parker Solar Probe, è stata lanciata dalla NASA nel 2018 per studiare il Sole da vicino. Questa sonda ha raggiunto velocità straordinarie, superando i 630.000 km/h. Tuttavia, anche viaggiando a questa velocità, raggiungere l'esopianeta più vicino a noi, situato intorno a Proxima Centauri a circa 4,24 anni luce (equivalenti a 40.208 miliardi di chilometri), richiederebbe 7,83 milioni di anni.
Inoltre, la maggior parte degli esopianeti non può essere osservata direttamente nemmeno con i telescopi più avanzati. Eppure, gli scienziati hanno sviluppato metodi ingegnosi per trovarli e studiarli, ampliando le nostre conoscenze su questi mondi lontani.
Un metodo è quello dei transiti. Quando un pianeta passa davanti alla sua stella, blocca una piccola parte della sua luce, creando una sorta di eclisse. Gli astronomi osservano questa diminuzione di luce per capire se c’è un pianeta.
I pianeti esercitano una forza gravitazionale sulle loro stelle, facendole muovere leggermente attorno al baricentro del sistema. Per esempio Giove, il pianeta più massiccio del Sistema Solare, fa muovere il Sole di circa 44,6 km/h. Alcuni metodi, come quello delle velocità radiali, misurano questi movimenti da cui possiamo dedurre la presenza di un pianeta.
Questi metodi ci permettono di scoprire dettagli come la dimensione, la massa e persino la composizione atmosferica di alcuni esopianeti, anche senza vederli direttamente.
Fino agli anni '90 si conoscevano solo i pianeti del Sistema Solare. La scoperta degli esopianeti ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo. Ma perché sono così importanti per la scienza?
Studiando gli esopianeti possiamo capire quanto siamo unici. Il nostro Sistema Solare potrebbe infatti essere un’eccezione. Conoscendo molti più sistemi planetari possiamo confrontarli con il nostro e capire se esistano altri pianeti simili alla Terra. Inoltre, possiamo conoscere le nostre origini e il nostro futuro. Esaminare altri sistemi planetari ci aiuta a capire meglio come si sono formati il Sole e i suoi pianeti, ma anche come evolverà il nostro Sistema Solare, per conoscere il destino della Terra.
E infine, studiare gli esopianeti ci aiuta a capire quali sono le condizioni che permettono la vita e rispondere alla grande domanda “Siamo soli nell’universo?” .
Fino ad ora non abbiamo scoperto tracce di vita, ma alcuni esopianeti si trovano nella cosiddetta zona di abitabilità, ovvero una zona dove l’acqua sarebbe allo stato liquido permettendo lo sviluppo della vita come la conosciamo. Le missioni attuali e future si stanno concentrando sullo studio delle atmosfere di questi mondi, con la speranza di trovare finalmente qualche segno di vita.
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