La ripresa degli oggetti del Profondo Cielo con il telescopio

Andrea Vanoni • 28 novembre 2024

L'astronomia è una scienza affascinante che ci permette di esplorare l'universo e comprendere meglio il nostro posto in esso. Tra le attività più entusiasmanti per gli appassionati di astronomia c'è la ripresa degli oggetti del profondo cielo, ovvero galassie, nebulose e ammassi stellari. Con l'avanzamento della tecnologia e l'accessibilità dei telescopi, sempre più astrofili possono dedicarsi a questa pratica. In questo articolo, esploreremo come avvicinarsi alla fotografia del profondo cielo, gli strumenti necessari e i consigli per ottenere risultati straordinari.


Cos'è il Profondo Cielo


Il "profondo cielo" si riferisce a quegli oggetti astronomici che si trovano al di fuori del nostro sistema solare. Questi includono galassie come la Via Lattea, nebulose come la Nebulosa di Orione, e ammassi stellari come l'Ammasso di Ercole. Questi oggetti, spesso lontani milioni o miliardi di anni luce, sono incredibilmente affascinanti da osservare e fotografare. La loro bellezza e complessità richiedono un approccio specifico per la ripresa.


Strumenti Necessari


1. Telescopio

Un buon telescopio è fondamentale per la ripresa del profondo cielo. I telescopi rifrattori e riflettori sono entrambi ottimi per la fotografia astronomica. I telescopi con un'apertura di almeno 80 mm sono consigliati per ottenere immagini chiare e dettagliate. Tuttavia, un'apertura maggiore (200 mm o più) permette di raccogliere più luce, essenziale per i soggetti deboli e per ottenere maggiore risoluzione.

2. Montatura Equatoriale

Una montatura equatoriale è importante per seguire il movimento degli oggetti celesti. Questa tipologia di montatura consente di compensare la rotazione della Terra, mantenendo l'oggetto al centro del campo visivo. Montature motorizzate con GOTO (ricerca oggetti automatica) possono ulteriormente semplificare il processo di ripresa, permettendo di seguire automaticamente gli oggetti.


3. Fotocamera o CCD

Le fotocamere DSLR o mirrorless sono ottime per la fotografia astronomica. Alcuni astrofili utilizzano anche camere CCD o CMOS dedicate, che offrono una sensibilità superiore per la cattura di immagini nel profondo cielo. In particolare, queste ultime sono spesso raffreddate con cella a Peltier, che consentono di diminuire il rumore elettronico e avere immagini più pulite.


4. Accessori

- Filtri: I filtri possono aiutare a migliorare i contrasti e a ridurre l'inquinamento luminoso. Filtri come UHC, banda larga o i filtri in banda possono essere molto utili da ambienti cittadini.

- Mini pc: possono sostituirsi al computer tradizionale permettendo di comandare la montatura e la camera di ripresa anche utilizzando un semplice tablet o cellulare. 


Tecniche di Ripresa


Pianificazione

Prima di iniziare la ripresa, è essenziale pianificare. Utilizza applicazioni come Stellarium o SkySafari per determinare la posizione degli oggetti del profondo cielo nel cielo notturno e per pianificare le tue sessioni fotografiche.


Messa a Fuoco

La messa a fuoco è cruciale per ottenere immagini nitide. Utilizza un metodo di messa a fuoco fine, come il “Bahtinov mask”, per assicurarti che l'immagine sia quanto più nitida possibile.


Tempo di Esposizione

Gli oggetti del profondo cielo richiedono esposizioni prolungate per catturare la loro luminosità. Spesso questi scatti possono durare anche 10 minuti per una singola immagine. E’ importante effettuare diversi scatti per ridurre il rumore e migliorare la qualità finale dell'immagine.


Elaborazione delle Immagini


Una volta catturate le immagini, il lavoro non è finito. La post-elaborazione è una parte fondamentale della fotografia astronomica. Software come DeepSkyStacker, Pixinsight e Photoshop sono fondamentali per un post-processing che consenta di estrarre il massimo dal grezzo di ogni foto. 


Condividi

Missione KA-01 per il lancio della costellazione satellitare del Project Kuiper di Amazon
Autore: AstroBenny (Bendetta Facini) 23 aprile 2025
Il 29 aprile , United Launch Alliance (ULA) lancerà in orbita il primo gruppo di satelliti della costellazione satellitare del Project Kuiper di Amazon . La missione è denominata “KA-01” (Kuiper Atlas 1) e verrà lanciata con un razzo Atlas V nella configurazione 511 dal complesso di lancio SLC-41 della storica base di Cape Canaveral Space Force Station in Florida.
Tecnologie e metodi per una rimozione tempestiva e sicura dei detriti spaziali
Autore: Giovanni Garofalo 18 aprile 2025
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato il "Zero Debris Technical Booklet" il 15 gennaio 2025, un documento fondamentale che delinea le tecnologie necessarie per raggiungere l' obiettivo di Zero Debris entro il 2030 . Questo è il risultato di una collaborazione tra ingegneri, operatori, giuristi, scienziati ed esperti di politica, tutti membri della comunità Zero Debris, composta dai firmatari della Zero Debris Charter. (European Space Agency, 2024)
Immagine straordinaria del disco protoplanetario HH 30 catturata dal telescopio spaziale WEBB
Autore: Tiziana Cardone 15 aprile 2025
Il telescopio spaziale James Webb (NASA/ESA/CSA) ha catturato un'immagine straordinaria del disco protoplanetario HH 30 , situato nella nube molecolare del Toro, all'interno della nube oscura LDN 1551. Questo disco, osservato di taglio, è circondato da getti e venti discali, offrendo una visione senza precedenti dei processi di formazione planetaria.
Isar Aerospace missione “Going Full Spectrum”
Autore: Simone Semeraro 10 aprile 2025
Isar Aerospace inaugura la collaborazione con il programma spaziale privato europeo con la missione “Going Full Spectrum” . Il 30 marzo 2025, il razzo Spectrum prende per la prima volta il volo dallo spazioporto norvegese di Andøya. Dopo due rinvii dalla settimana precedente per condizioni meteo avverse, il decollo è avvenuto alle 12.30 ora locale.
Missione Soyuz MS-27 verso la ISS
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 8 aprile 2025
La missione Soyuz MS-27 è stata lanciata con successo nella mattinata dell’8 aprile 2025, dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan a bordo di un lanciatore russo Soyuz.
Habitat extraterresti per astronauti nelle missioni a lunga permanenza
Autore: Marilisa Pischedda 4 aprile 2025
L’esplorazione spaziale si evolve e richiede lo sviluppo di nuove tecnologie per poter essere supportata. I sistemi robotici inglobano nuove tecnologie consolidate sulla Terra, adattandole e perfezionandole all’impiego nello spazio, ma spesso è la necessità di trovare soluzioni a situazioni e problematiche tipiche dell’ambiente spaziale, a far sì che vengano sviluppate nuove tecnologie, che poi trovano impiego anche nelle applicazioni terrestri. Considerazione che non esula l’ esplorazione spaziale umana , con requisiti ancora più stringenti, da rivalutare in base all’ambiente in cui ci si trova ad operare. Vuoto, microgravità, tipologia di orbita, pianeta o corpo celeste, radiazioni e temperatura sono solo alcuni dei parametri che dettano fortemente le condizioni al contorno di una missione. Ad oggi pensiamo agli astronauti come a quella piccola parte di umanità che dal 2000 vive continuativamente al di fuori del nostro pianeta, se pur con alternanza di equipaggio a circa 400 km di quota dalla superficie terrestre. Eppure, quella condizione di microgravità che si sperimenta a bordo della ISS, non sarà perpetua e gli scenari futuri si stanno già delineando. I programmi di esplorazione spaziale parlano chiaro: andremo oltre l’orbita terrestre , sulla Luna, per testare e validare quelle tecnologie che ci consentiranno di spingerci oltre, anche verso il pianeta rosso. Ci spostiamo dunque dall’orbita terrestre a quella lunare, e da qui alla sua superficie, passo che comporterà lo stabilirsi di un insediamento in condizioni differenti da quelli sperimentati attualmente dagli astronauti.
Come la missione Euclid cerca la materia oscura
Autore: Elisa Goffo 1 aprile 2025
La materia oscura è certamente una delle componenti più misteriose dell'universo. Sebbene sia invisibile e la sua natura sia sconosciuta, costituisce circa il 25% dell'universo , una quantità di gran lunga superiore a quella della materia ordinaria visibile. Non possiamo osservarla direttamente, né sappiamo di cosa sia fatta. L'unico modo per scoprirlo è attraverso i suoi effetti gravitazionali . Per svelarne i segreti, l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lanciato la missione Euclid nel 2023, con l'obiettivo di creare la più grande mappa tridimensionale dell'universo . Tracciando le posizioni di miliardi di galassie e misurando il fenomeno delle lenti gravitazionali, Euclid ci aiuterà a comprendere come la materia oscura sia distribuita nel cosmo e come influisca sull'evoluzione delle galassie.
Navigazione aerea: dalla radioassistenza terrestre ai sistemi satellitari
Autore: Gabriele Dessena 27 marzo 2025
Vi siete mai chiesti come fanno gli aeroplani a orientarsi nel cielo, specialmente di notte o in condizioni meteorologiche avverse? La risposta è nelle radioassistenze : una rete invisibile, ma essenziale, di segnali radio che guidano i velivoli lungo rotte precise e sicure. Benché oggi la tecnologia satellitare abbia rivoluzionato il settore, questi sistemi terrestri rimangono cruciali per garantire sicurezza, affidabilità e ridondanza, soprattutto in casi estremi o emergenze.
Orbita: Firefly Aerospace missione demo per Lockheed Martin, Rocket-lab satelliti per OroraTech
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 25 marzo 2025
Mercoledì 26 marzo Firefly Aerospace lancerà una missione demo per Lockheed Martin mentre, circa un’ora dopo, Rocket Lab lancerà otto satelliti per l’azienda tedesca OroraTech. Il lancio di Firefly Alpha FLTA006 (sopranominata “ Message in a Booster ”) è la seconda missione che Firefly lancia per Lockheed Martin. Questa missione avrà il compito di portare in orbita il modello demo del LM 400 di Lockheed Martin, una piattaforma satellitare multi-missione progettata per ridurre i costi e rischi di lancio dei satelliti.
costellazione di satelliti HERMES per monitoraggio e trasmissione
Autore: Liliana Balotti 21 marzo 2025
La costellazione HERMES Pathfinder (High Energy Rapid Modular Ensemble of Satellites) dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) è stata lanciata con successo il 15 Marzo, alle 7:43 ora italiana, durante la missione Transporter 13 di SpaceX. Il lancio è avvenuto dalla Vandenberg Space Force Base (VSFB) in California, USA. I sei Cubesat della costellazione sono stati integrati su una piattaforma di rilascio ION, sviluppata dalla società D-Orbit, e posizionati su un vettore Falcon 9. Collocati su un'orbita eliosincrona a un'altitudine di circa 500-520 km e con un'inclinazione di 97,44 gradi, i nanosatelliti saranno dispiegati gradualmente, uno al giorno, circa una settimana dopo il lancio.
Show More