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Costellazione Starlink: accordi per limitare i problemi di osservazione astronomica

Marilisa Pischedda • 17 gennaio 2023

Starlink sì Starlink no: continua la lotta tra astronomi e la costellazione satellitare, ma un accordo è stato trovato.

Costellazione satelliti Starlink seconda generazione gen2

Starlink sì Starlink no: continua la lotta tra astronomi e la costellazione satellitare, ma un accordo è stato trovato.


SpaceX si allinea con National Science Foundation (NSF) per mitigare l’impatto della eccessiva luminosità della seconda generazione dei satelliti Starlink Gen 2.

Solo un quarto dei satelliti proposti per la nuova costellazione, vale a dire 7500 satelliti su ben 30000, è stato approvato per il lancio dalla Federal Communications Commission (FCC). Posizionamento stabilito a un’altitudine di 525 km con un’inclinazione di 53°, a 530 km con inclinazione di 43° e a 535 km inclinati a 33°.


Come parte dell'accordo con la NSF, SpaceX ha affermato che continuerà a lavorare per oscurare i suoi satelliti a una luminosità non superiore alla settima magnitudine rendendoli invisibili, quindi, a occhio nudo e allo stesso tempo riducendo, seppur non eliminando, il loro effetto sugli strumenti astronomici sensibili. 


SpaceX ha accettato, inoltre, di
non trasmettere quando i suoi satelliti passano sopra i principali osservatori radio e di rimuoverli dal database “Laser Clearinghouse”. Si tratta di un database utilizzato dagli astronomi per determinare quando spegnere i laser usati come stelle guida artificiali per i sistemi di ottica adattiva e che potrebbero, nel caso specifico, anche abbagliare o danneggiare l’ottica sui satelliti Starlink.


Ma a cosa serve la costellazione Starlink?

La rete satellitare della Space X fornisce Internet ad alta velocità a più di 600.000 località negli Stati Uniti, spesso in aree remote o precedentemente servite in maniera limitata o completamente scoperte.
Attraverso la rete satellitare di Elon Musk la
FCC ottiene il vantaggio di garantire la banda larga di nuova generazione alla popolazione americana e non solo.


Nell'intento di cooperare per mitigare l’impatto sulle strutture astronomiche terrestri Space X s'impegna a ridurre la luminosità ottica dei satelliti, come suscritto mantenendola entro la settima magnitudine visiva, non oltrepassare i 700 km di elevazioni orbitali e fornire pubblicamente informazioni orbitali utili agli astronomi.

Ulteriori mitigazioni: film a specchio dielettrico, mitigazioni dell’array solare, nuova vernice nera che riduce al minimo la luminosità e i riflessi e le migliori pratiche durante le operazioni di volo.


Tuttavia, nonostante l'accordo raggiunto, l'International Dark-Sky Association (IDA) ha presentato ricorso alla Corte d’Appello degli Stati Uniti contro il pronunciamento della FCC, sostenendo di aver concesso la licenza per Starlink Gen 2 senza attenersi alla legge ambientale.


Credits Image: Gemini Observatory/immagine AURA di Joy Pollard

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