Hubble & Shuttle, amici per la lente!

Simone Semeraro • 21 luglio 2023

Gli esordi del telescopio Hubble


Nel 1922, nella cittadina di Pasadena, in California, l’astronomo Edwin P. Hubble osservava i moti delle galassie nell’osservatorio del monte Wilson. Le misurazioni lo condussero alla celeberrima scoperta dell’effetto batocromo (anche noto come “Red Shift”, una conseguenza dell’effetto doppler luminoso), provando che le galassie si allontanassero costantemente e quindi che l’universo fosse in espansione.

Grazie a questa sua scoperta, nel 1983, dal Goddard Space Flight Center, ad egli fu intitolato il telescopio dei record, il telescopio spaziale Hubble (“Hubble Space Telescope”). Il telescopio fu progettato per essere interamente operato da astronauti, infatti la missione dell’Hubble era intrecciata con il sistema di lancio Space Shuttle.

Ad Aprile 1990 lo Space Shuttle Discovery lo portò in orbita, immediatamente fuori dall’atmosfera, alla quota di circa 530 km con una missione importantissima: catturare la luce delle stelle in modo più puro che sulla superficie terrestre.

Il motivo risiede nell’analisi spettrografica, uno studio che si effettua sulle lunghezze d’onda luminose per interpretare la composizione delle stelle in base all’intensità della luce. L’atmosfera terrestre ci protegge proprio assorbendo parzialmente la luce proveniente dallo spazio, rendendo più complesso risalire agli elementi di cui le stelle sono composte. Già dopo un mese dalla sua messa in funzione, l’Hubble catturò la prima fotografia di una porzione della volta celeste.

L'aberrazione sferica del telescopio: causa e rimedi


Tuttavia, gli scienziati della NASA si accorsero di un difetto noto come aberrazione sferica, un difetto nella lente primaria di circa 4 µm (un cinquantesimo di capello umano), il quale causava una distorsione della luce in ingresso, comportando una riduzione nella qualità delle immagini. Nonostante ciò le fotografie erano comunque utilissime e, per far fronte a questo errore, ci fu un picco di interesse verso il progresso delle tecnologie di elaborazione di immagini. 

Per altri tre anni, il telescopio ci regalò informazioni sulla natura dell’universo, insieme ad immagini mozzafiato di supernove e dei pianeti del sistema solare.


Finalmente, lo Shuttle Endeavor fu mandato a correggere il problema di aberrazione sferica con il sistema COSTAR e la nuova fotocamera WFPC2, aggiungendo inoltre molteplici migliorie ai sistemi di bordo; in tutto, le operazioni nello spazio durarono quasi trentacinque ore e mezzo.


Dopo altri quattro anni, la seconda missione di servizio fu operata dagli astronauti a bordo del Discovery per incrementare le sue capacità di analizzare la luce nell’infrarosso e di rilevamento di buchi neri.


Poi, nel Novembre del 1999, il telescopio entrò in safe mode a causa della rottura di quattro giroscopi su sei, comportando il pronto intervento degli astronauti che furono lanciati in orbita con il Discovery. In sei giorni i giroscopi furono sostituiti. 

Le evoluzioni del programma hubble


Grazie ai netti avanzamenti in campo informatico, furono installati anche un nuovo computer di bordo 20 volte più veloce e nuovi sistemi di archiviazione 10 volte più capienti.


La missione successiva nel 2002, denominata SM-3B, portò la nuovissima fotocamera ACS insieme ad altre migliorie impiantistiche. Una grande battuta di arresto arrivò però nel 2003, con il disastro del Columbia, portando l’allora amministratore di NASA O’Keefe a cancellare tutte le missioni con equipaggio umano verso il telescopio.



A seguito di un cambio ai vertici della NASA, il nuovo amministratore Griffin approvò nel 2009 la quinta ed ultima missione di servizio del programma Space Shuttle per l’Hubble, in cui l’Atlantis fu la base operativa degli astronauti che cambiarono la fotocamera WFPC2 con il più moderno terzo modello e rimossero il sistema COSTAR ormai non più necessario. Tra le altre operazioni di mantenimento, fu aggiunto un sistema che avrebbe facilitato le future missioni di cattura e rendez-vous. 

Tutt’oggi il telescopio è in funzione e ci dona immagini mozzafiato di galassie dalle forme più disparate. È rimasto ancora come punto di riferimento anche dopo la messa in orbita del suo successore spirituale, il James Webb Space Telescope.

Nel 2022, SpaceX ha firmato un contratto con NASA per riposizionare il telescopio all’altitudine di 600 km, evitandone il rientro atmosferico ed estendendone la vita operativa. Attualmente, la speranza è che il telescopio possa continuare a stupirci per un altro ventennio, che vedrebbe il telescopio raggiungere la veneranda età di cinquanta anni.


Credits Image: www.hubblesite.org

Condividi

Nuovo satellite di osservazione della Terra per il monitoraggio delle superfici ghiacciate
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 9 luglio 2025
Il 30 luglio, l’ISRO, l'agenzia spaziale indiana, lancerà un nuovo satellite di osservazione della Terra con l'obiettivo di monitorare i cambiamenti delle superfici ghiacciate del pianeta . La missione trasporterà a bordo il radar NISAR , frutto di una collaborazione tra ISRO e NASA per il monitoraggio ambientale su scala globale. Il lancio avverrà dal Satish Dhawan Space Centre, in India, utilizzando un razzo Geosynchronous Satellite Launch Vehicle Mark II (GSLV Mk II), il vettore sviluppato dall'India per la messa in orbita di satelliti geostazionari. Questa missione rappresenta un importante passo avanti nella cooperazione internazionale per lo studio dei cambiamenti climatici e delle dinamiche terrestri.
EduSTEM: stem sotto l'ombrellone
Autore: Daniela Giannoccaro 4 luglio 2025
Esperimenti scientifici da fare in spiaggia (per imparare divertendosi) Le vacanze estive sono sinonimo di relax, gioco e tempo libero. Ma chi ha detto che d’estate non si può anche imparare? La spiaggia può trasformarsi in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove sabbia, sole, acqua e vento diventano strumenti di scoperta scientifica. In questo articolo ti propongo 5 esperimenti semplici e divertenti da fare in riva al mare con bambini e ragazzi. Niente schemi complicati, solo tanta curiosità e voglia di esplorare il mondo naturale... con piedi nella sabbia e mente accesa!
Biomass -Earth Explorer: il satellite che fa progredire le scienze della Terra
Autore: Lucia Pigliaru 2 luglio 2025
Il 29 Aprile del 2025, dallo spazioporto di Kourou su un razzo Vega-C, e’ stato lanciato il satellite ESA Biomass . Biomass fa parte della famiglia degli Earth Explorer : satelliti che condividono l'obiettivo comune di far progredire le scienze della Terra contribuendo a rispondere ai principali quesiti scientifici attraverso l'osservazione della terra con strumenti avanzati. Ognuno degli Earth Explorer è dedicato all' osservazione di un diverso aspetto del sistema terrestre , come la criosfera, l'idrosfera, l'atmosfera e la ionosfera, nonché l'interno della Terra. L'obiettivo principale di queste missioni è comprendere la Terra come geosfera e le sue complesse interazioni.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 24 giugno 2025
La missione Axiom-4 (Ax-4), che avrebbe dovuto rappresentare il ritorno di India, Polonia ed Ungheria nello spazio, ha recentemente subito molti rinvii a causa di malfunzionamenti al razzo Falcon 9 di SpaceX e a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Inizialmente il lancio era previsto per il 29 maggio, ma è stato rinviato prima all’ 8 giugno, poi al 10, all’11, successivamente al 12, al 22 giugno e infine a data da destinarsi. Al momento non si hanno notizie sulla prossima finestra di lancio disponibile.
Strumenti per l'astrofotografia di sole, Luna e pianeti
Autore: Andrea Vanoni 20 giugno 2025
L’astrofotografia può essere una disciplina emozionante soprattutto con l’avvento delle videocamere dedicate, dei software e mediante l’utilizzo di telescopi con un buon potere risolutivo.
Il Sole è una stella di media grandezza, con un diametro di circa 1,4 milioni di km e una superficie
Autore: Elisa Goffo 17 giugno 2025
Il Sole , la nostra stella, è una "nana gialla" di media grandezza, con un diametro di circa 1,4 milioni di km e una superficie rovente di circa 5500 °C. Nato circa 4,6 miliardi di anni fa, oggi si trova nella fase di "sequenza principale” , dove fonde idrogeno in elio nel suo nucleo, generando l’energia che ci raggiunge sotto forma di luce e calore – un processo che continuerà ancora per miliardi di anni.
Verità sulle scie chimiche: la scienza ci aiuta a distinguere la realtà dal mito
Autore: Gabriele Dessena 12 giugno 2025
Negli ultimi anni, si sono moltiplicate le voci su presunti complotti legati alle scie lasciate dagli aerei in alta quota . Molti chiamano queste tracce scie chimiche (chemtrails in inglese), ipotizzando che contengano sostanze misteriose o pericolose disperse intenzionalmente. In realtà, dietro a queste linee bianche che solcano il cielo si cela una spiegazione molto più semplice e, soprattutto, scientificamente fondata .
Con l’aumento della congestione orbitale, l’evitamento delle collisioni diventa sempre più complesso
Autore: Giovanni Garofalo 4 giugno 2025
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato il "Zero Debris Technical Booklet" il 15 gennaio 2025, un documento fondamentale che delinea le tecnologie necessarie per raggiungere l'obiettivo di Zero Debris entro il 2030. Questo è il risultato di una collaborazione tra ingegneri, operatori, giuristi, scienziati ed esperti di politica, tutti membri della comunità Zero Debris, composta dai firmatari della Zero Debris Charter. (European Space Agency, 2024)
Sfide e record delle sonde di esplorazione spaziali Voyager1 e Voyager 2
Autore: Simone Semeraro 28 maggio 2025
Nessun altro oggetto artificiale ha mai raggiunto la distanza che la sonda Voyager 1 ha percorso dal suo lancio. Quasi 25 miliardi di chilometri percorsi in 48 anni di viaggio . Ad oggi, Voyager 1 e la sua gemella, Voyager 2, sono gli unici costrutti terrestri ad aver oltrepassato l’eliosfera, rispettivamente nel 2012 e nel 2018. Ripercorriamo insieme i momenti salienti ed il fine ultimo della missione Voyager.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 20 maggio 2025
SpaceX ha annunciato di aver ottenuto i permessi dalla FAA per effettuare un altro test del sistema razzo-navicella Starship Super Heavy (Starship è la navicella-secondo stadio e il booster è chiamato Super Heavy) Il lancio è previsto per il 26 maggio 2025 alle 1:30 (ora italiana) dallo spazioporto Starbase a Boca Chica, Texas.
Show More