Il 22 agosto 2024, lo spazioporto di Andøya ha ricevuto la licenza governativa per operare! La Norvegia apre ufficialmente le danze al lancio di satelliti di piccole dimensioni da Nordamelia, sull’isola di Andøya. L’omonima compagnia ha inaugurato il 2 novembre dell’anno precedente mediante taglio del nastro da parte del principe Haakon. Sarà il primo spazioporto orbitale operativo d’Europa.
La collocazione artica rende Andøya particolarmente adatto all’inserimento orbitale di satelliti in orbite eliosincrone e polari; infatti, entrambe queste categorie di orbite sono caratterizzate da un ampio angolo di inclinazione, l’angolo tra l’equatore terrestre ed il piano in cui il satellite orbita. Pertanto, la posizione geografica dello spazioporto risulta essere vicina alle inclinazioni richieste, richiedendo traiettorie più brevi e semplici (meno propellente, carichi più leggeri, missioni più lunghe, ecc.) per situare satelliti.
Un altro importante vantaggio geografico è la mancata intersezione di tali traiettorie e zone largamente popolate ed il Mar di Norvegia è un ottimo candidato per il rientro in sicurezza degli stadi inutilizzati dai vettori che partiranno dalla piattaforma nordica.
Il primo dei cinque siti di lancio di Andøya sarà di utilizzo esclusivo del partner tedesco Isar Aerospace, startup monacense, come piattaforma per Spectrum, il razzo a due stadi cui stanno lavorando ed il cui lancio è speculato per il 2025. Si prevede che Spectrum potra’ portare fino ad una tonnellata di carico nella tanto trafficata fascia orbitale LEO, utilizzando i due terzi della capacità massima dello spazioporto. Andøya vanta inoltre una storia lunghissima per il viaggio suborbitale, siccome il primo lancio fu effettuato nel 1962. Da allora, oltre 1200 lanci sono stati effettuati da Andøya o dalla più piccola piattaforma di lancio di Ny-Ålesund delle isole Svalbard, anch’essa operata da Andøya Space dal 1997. Ora si aggiungerà la capacità di supportare le missioni orbitali.
Lo spazioporto di Andøya, insieme allo svedese Esrange, lo scozzese SaxaVord, ed altri, sopperisce il bisogno fondamentale di stabilire delle strutture per il lancio spaziale posizionate nell’Europa continentale mediante il programma “Boost!” di ESA. Mentre lo spazio diventa la prossima frontiera, il vecchio continente cerca la sua nicchia scientifica e di mercato per inserirsi nell’economia del futuro.
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