Gli anelli di Saturno rappresentano uno degli aspetti più affascinanti e peculiari del sistema planetario di questo gigante gassoso. Essi sono composti principalmente da ghiaccio e rocce, e si estendono per migliaia di chilometri nello spazio intorno al pianeta. Sono costituiti da miliardi di particelle di diverse dimensioni, che vanno da pochi millimetri a diversi metri, che orbitano intorno al pianeta a diverse distanze.
Il ghiaccio presente negli anelli di Saturno è principalmente composto da acqua ghiacciata, ma possono essere presenti anche altri tipi di ghiacci come il ghiaccio di ammoniaca, metano e anidride carbonica. Questi materiali ghiacciati riflettono la luce solare, conferendo agli anelli la loro caratteristica luminosità e brillantezza.
Le particelle di polvere e rocce presenti negli anelli di Saturno sono il risultato di collisioni tra corpi più grandi, come asteroidi o lune, che hanno generato frammenti di diversa dimensione. Queste particelle contribuiscono a creare la varietà di colori e strutture visibili negli anelli e possono anche influenzare la formazione di alcune caratteristiche particolari, come le divisioni e le fasce scure presenti tra gli anelli. Le due divisioni più conosciute sono la “Divisione di Cassini” e “Divisione di Encke”.
Una nota importante è legata al fatto che sono state osservate anche
tracce di materiali organici negli anelli di Saturno, che potrebbero provenire da comete o altri corpi celesti che hanno interagito con il sistema saturniano nel corso del tempo.
Una particolarità osservabile da terra è la
differenza di inclinazione di questi anelli,
che
varia a seconda degli anni
ed è legata alla
posizione della Terra rispetto a Saturno. A seconda dell'angolo di inclinazione, gli anelli possono apparire più o meno sottili o spessi, e talvolta possono essere quasi invisibili, come in questo periodo. Al telescopio e in fotografia infatti,
in questo momento storico (2024) sono posizionati quasi di taglio.
Un’altra particolarità di Saturno è legata ad uno dei suoi poli, in particolare al polo nord che è noto per la sua straordinaria caratteristica di avere una forma esagonale. Questo fenomeno unico è stato scoperto per la prima volta grazie alle immagini inviate dalla sonda spaziale Voyager nel 1980 e successivamente confermato e studiato più approfonditamente dalla sonda Cassini. Questa particolare forma è possibile vederla e fotografarla anche da terra, utilizzando telescopi particolarmente grandi. Queste immagini sono state effettuate dal sottoscritto con un newton da 16 pollici e mostrano, in modo chiaro, questa forma.
L'esagono è un'enorme struttura geometrica a sei lati, con un diametro di circa 13.800 chilometri, che ruota in senso antiorario intorno al polo nord del pianeta. Questo strano e intrigante fenomeno atmosferico è stato oggetto di numerose teorie e studi scientifici per cercare di spiegare la sua origine e la sua natura. Una delle ipotesi più accreditate riguardo all'origine è legata alla dinamica atmosferica del pianeta: si ritiene infatti che le correnti atmosferiche e le differenze di temperatura nella regione polare possano generare un flusso di venti che, combinati con la rotazione del pianeta, creano questo particolare e stabile modello a forma di esagono.
Nonostante siano stati fatti progressi significativi nello studio di questo fenomeno, la sua natura esatta e il motivo per cui assume la forma di un esagono rimangono ancora oggetto di dibattito tra gli scienziati.
Credits picture: Andrea Vanoni
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