Sabato 1° luglio un lanciatore Falcon 9 di SpaceX ha lanciato nello spazio il telescopio europeo Euclid. Destinazione: Punto di Lagrange 2 (L2) a 1,5 milioni di km dalla Terra.
Dopo un viaggio di circa un mese, Euclid raggiungerà il punto di inserzione nella orbita attorno nel punto L2.
I due mesi successivi saranno occupati con un'intensa fase di collaudo e calibrazione della strumentazione scientifica e di preparazione alle osservazioni.
Euclid è una missione di ricerca dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) con il contributo della NASA.
Il telescopio spaziale farà luce su due dei più grandi misteri dell’universo: la natura della materia oscura e dell'energia oscura.
Nei suoi anni previsti di attività, Euclid creerà la più grande mappa 3D della struttura dell'Universo osservando miliardi di galassie fino a dieci miliardi di anni luce; inoltre studierà come l'Universo si è espanso e come si è formato nel corso della storia cosmica, rivelando di più sul ruolo della gravità e sulla natura dell'energia oscura e della materia oscura.
La NASA ha contribuito alla missione con tre sistemi di rilevamento: essi convertono la luce infrarossa in segnali di dati leggibili da un computer di bordo e, successivamente, li trasmettono a Terra per l'analisi.
Due di questi strumenti che rendono possibili le osservazioni sono un imager a luce visibile (VIS) e uno spettrometro e fotometro nel vicino infrarosso (NISP). Una speciale piastra consente a questi due strumenti di condividere la luce in arrivo e, quindi, di lavorare contemporaneamente ed effettuare misurazioni precise.
Anche l’Italia ha partecipato alla missione: Leonardo, un'azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza, e Thales Alenia Space hanno sviluppato tre sistemi di bordo:
- un sensore di guida: un sensore che permette il puntamento ultra-preciso del telescopio nella direzione di osservazione desiderata.
- il sistema di micropropulsione: micro-razzi che danno una spinta molto piccola e non hanno lo scopo di dare assetto al satellite ma di dargli il puntamento fine.
- i pannelli solari: pannelli fotovoltaici che danno l'elettricità e la potenza di bordo al telescopio e agli strumenti.
L’Italia ha anche la responsabilità della pianificazione delle osservazioni, della verifica delle prestazioni dello strumento NISP della NASA e la responsabilità di diversi passi del trattamento dei dati, che vanno dalla rimozione degli effetti strumentali sui dati passando dal confronto con i dati provenienti da altre fonti, fino alla preparazione dei risultati da distribuire alla comunità scientifica.
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