Tempo fa abbiamo discusso della missione Hera dell'ESA e della missione DART della NASA, entrambe fondamentali per migliorare la nostra capacità di proteggere il pianeta da possibili impatti di asteroidi. La missione DART ha avuto l'obiettivo di colpire l'asteroide Dimorphos (satellite di Didymos) per modificare la sua traiettoria. Hera, invece, ha come scopo principale quello di valutare l’efficacia di questo metodo per deviare un oggetto vicino alla Terra che potrebbe minacciare una collisione con il nostro pianeta.
Dopo il lancio riuscito il 7 ottobre 2024, gli strumenti di Hera sono stati attivati per la prima volta durante la fase di messa in servizio della navicella spaziale, in prossimità della Terra. Tra il 10 e l'11 ottobre, il ponte degli strumenti di Hera, che ospita le apparecchiature di bordo, è stato orientato verso il nostro pianeta, permettendo a tre dei suoi strumenti di catturare le prime immagini della Terra e della Luna da oltre un milione di chilometri di distanza.
La collaborazione internazionale tra la missione DART della NASA e la missione Hera dell'ESA dimostra che, in linea di principio, l'umanità ha la capacità di deviare un asteroide, se necessario. Tuttavia, per affrontare una minaccia reale, dobbiamo essere in grado di sviluppare e attuare una risposta rapidamente.
Con questo obiettivo, il programma di Sicurezza Spaziale dell'ESA ha ricevuto l’autorizzazione per avviare i lavori preparatori della sua prossima missione di difesa planetaria: la Missione Rapida Apophis per la Sicurezza Spaziale (Ramses).
Trent'anni fa, il 16 luglio 1994, gli astronomi hanno osservato con meraviglia i frammenti della cometa Shoemaker-Levy 9 schiantarsi su Giove con una potenza straordinaria. Questo evento ha acceso un forte interesse per la difesa planetaria, sollevando la domanda: "Saremmo in grado di evitare che ciò accada sulla Terra?"
La missione Ramses prevede di incontrare l'asteroide 99942 Apophis e seguirlo durante il suo passaggio ravvicinato alla Terra nel 2029, un passaggio sicuro ma straordinariamente vicino. I ricercatori analizzeranno l'asteroide mentre la gravità terrestre ne modifica le caratteristiche fisiche. I risultati ottenuti miglioreranno la nostra capacità di difendere il pianeta da oggetti simili che, in futuro, potrebbero trovarsi su una traiettoria di collisione.
Ramses dovrà essere lanciata nell'aprile 2028 per consentire l'arrivo su Apophis nel febbraio 2029, due mesi prima del passaggio ravvicinato. Per rispettare questa tempistica, l'ESA ha richiesto il permesso di iniziare i lavori preparatori per la missione il prima possibile, utilizzando le risorse già disponibili. Questo permesso è stato concesso dal consiglio del programma di Sicurezza Spaziale. La decisione finale sull'impegno completo nella missione sarà presa durante il Consiglio Ministeriale dell'ESA nel novembre 2025.
Credits Image: European Space Agency (ESA)
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