Nel percorso della vita ogni giorno siamo alle prese con infinite
decisioni da prendere. Sin dal momento in cui apriamo gli occhi fino all’attimo in cui posiamo di nuovo la testa sul cuscino per riaddormentarci, il nostro cervello è in completa funzione e ci permette di fare delle scelte che influenzeranno, in maniera positiva o negativa, il resto della nostra giornata.
Si va dalle decisioni più “futili” come il chiedersi che vestiti indossare, come comincerai il tuo discorso di apertura in riunione, come saluterai la tua compagna di classe di cui sei innamorato, per poi passare a quelle più complicate come scegliere se salutare oppure no quell’amico con cui hai litigato anni e anni fa.
Fare delle scelte è la chiave che permette di cambiare la serratura del nostro comportamento e atteggiamento, nonché quella che ci portiamo sempre dietro in ogni aspetto della vita. Si chiama processo decisionale e spesso è un qualcosa a cui non diamo troppo peso, perché, appunto, fa parte della nostra normalità.
Ma ci sono delle cose che sicuramente non sai e che la scienza ha voluto condividere con noi. Sei pronto a scoprire da dove derivano le scelte che fai?
Le notizie che sentiamo e vediamo al telegiornale ci permettono di rendercene conto ogni giorno. Quante volte, infatti, osserviamo casi di omicidi in cui l’avvocato del presunto colpevole invoca la perizia psichiatrica per dimostrare che il suo assistito non è in grado di intendere e di volere?
Spesso e volentieri si tenta in questo modo di far uscire dai guai qualcuno che non lo merita, ma non sempre è così. Che tu ci creda oppure no, per fare delle scelte è necessario provare emozioni. Se tali sensazioni vengono a mancare, diventiamo incapaci di prendere decisioni ponderate.
Lo dice la scienza con Antonio Damasio, professore di Neuropsicologia presso l’USC e il Salk Institute, il quale ha sviluppato uno studio per descrivere come una viscerale emozione supporta le decisioni. La sua teoria definisce l’amigdala (dove risiedono le nostre emozioni più primitive come la rabbia) e la corteccia orbito-frontale (l’area del cervello più strettamente connessa al processo decisionale) come parte integrante di un circuito neurale fondamentale per il giudizio e il processo legato alle intenzioni.
Secondo uno studio condotto all’Università del Minnesota, fare delle scelte porta a quello che i ricercatori chiamano “autocontrollo ridotto” il che significa che andremo incontro a una mera resistenza in campo fisico e mentale. Tutto questo porta a un minore coinvolgimento della forza di volontà e una maggiore procrastinazione che consegue con una peggiore qualità verso compiti impegnativi come possono essere dei calcoli aritmetici.
La ricerca è stata pubblicata nell’agosto 2014 dall’America Psychological Association e descrive come il risultato della stessa non sia cambiato a seconda dell’ambiente circostante. Infatti, gli studiosi hanno condotto i loro esperimenti in un laboratorio, in un’aula scolastica e all’interno di un centro commerciale senza subire alcuna modifica nelle intenzioni della gente.
Il processo decisionale si basa su ciò che crediamo possa essere socialmente appropriato, come abbiamo appena visto.
Questo ha le sue fondamenta da uno studio americano pubblicato nel dicembre del 2011 il quale ha esaminato, grazie a un esperimento basato sulla contrattazione economica, come le persone propongono delle offerte e rispondono a esse.
La ricerca ha dimostrato come le risposte avevano più probabilità di essere negative man mano che le proposte diventavano più inique. Infatti, i partecipanti hanno fondato il loro modo di rispondere sulla riga dell’andamento delle proposte.
In sostanza i ricercatori dicono che per prendere decisioni ci affidiamo alle nostre convinzioni. Ancora di più, la neuroscienza suggerisce che viene generato una specie di segnale neurale nel momento in cui qualcuno viola le nostre aspettative e questo può servire come incentivo emotivo per polarizzare il nostro comportamento futuro.
Quando ci basiamo troppo su notizie e informazioni sociali, cioè ascoltiamo e prendiamo per buono tutto quello che i nostri familiari e gli amici dicono, lentamente iniziamo a ignorare i nostri istinti.
Lo dicono gli studiosi della Exeter University guidati dal Dottor Colin Torney con una ricerca atta a esaminare come si evolvono i soggetti in un gruppo. I risultati, purtroppo, non sono come potevamo aspettarci.
Gli individui impiantati in un gruppo ben funzionante forniscono una fonte eccellente di informazioni, ma la selezione naturale porta a fare un eccessivo affidamento su di esse. Nel corso del tempo, questo porta a una cattiva elaborazione delle informazioni stesse perché si basano esclusivamente su un’unica fonte.
Infatti, a un certo punto, ci ritroviamo a essere parte di un conflitto interiore: pensare al nostro interesse personale o solo a quello collettivo? Inoltre, è importante sottolineare il fatto che, anche se sembra ci perdiamo solo noi, il gruppo stesso ne paga le conseguenze e soffre la mancanza di risposte che, per fiducia indiscussa, nessuno fornisce.
Lo rivela una squadra di neuro-scienziati che ha scoperto come il nostro cervello interpreta le scelte che facciamo a seguito di una lunga ponderazione ci facciano sentire meno sicuri di noi.
Capitanata dal Dottor Roozbeh Kiani, un assistente professore della New York University, la recentissima ricerca ha dato i suoi risultati e ha spiegato la motivazione per cui questo avviene. Grazie a continui esperimenti su un gruppo di persone, infatti, si è stato in grado di comprendere come la mentalità umana sia così fragile, al punto tale da ritornare sulle proprie decisioni anche quando queste sono il frutto di molteplici ragionamenti, pensieri studiati e consultazioni varie.
Succede perché più tempo passi nel creare dei pensieri profondi e più la tua mente apre a eventualità che portano a metterti la pulce nell’orecchio. Ed ecco che fare delle scelte non è più facile come sembra, ma si trasforma in qualcosa di complicato.
Il consiglio? Evita di farti venire dei dubbi se le decisioni che devi prendere sono facili e sai già che cosa vuoi. Fai la tua scelta e vai avanti per la tua strada. E anche se ognuna di esse avrà delle conseguenze, preparati in anticipo e cerca di affrontarle con coraggio: spesso le tue decisioni non sono sbagliate.
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