In occasione dello stop temporaneo dello “Swift Gamma Ray Burst Explorer” di NASA, ripercorriamo la storia e la missione del satellite che osserva i fenomeni tra i più devastanti dell’universo: i lampi gamma (gamma-ray bursts).
Intitolato in onore di Neil Gehrels Swift, fisico statunitense rimasto a capo del progetto fino alla sua dipartita nel 2017, Swift inizia il suo viaggio quasi 20 anni fa, il 20 novembre 2004, nato da una collaborazione tra Italia (ASI), USA (NASA) e Regno Unito (UKSA) volta a studiare le cause della formazione dei lampi gamma. Queste emissioni sono particolarmente difficili da registrare non per la loro intensità, ma per la durata che, nella peggiore delle ipotesi, può arrivare a pochissimi millisecondi.
A circa sei mesi dalla partenza, riesce già a registrare il suo primo lampo ed il primo in assoluto lampo di breve durata, un ventesimo di secondo, ad essere localizzato. In meno di cinque anni, il telescopio è riuscito a registrare 500º raggio gamma. Ad oggi, grazie al lavoro svolto dal telescopio Swift, possiamo associare questi lampi alle interazioni tra le massicce stelle di neutroni (fenomeno registrato per la prima volta come GRB 130603B) o i processi di nascita dei buchi neri.
Nonostante sia chiamato “telescopio”, l’osservatorio è in realtà composto da tre telescopi, ognuno calibrato a recepire soglie di energia differenti: BAT (burst alert telescope, in italiano, telescopio di allerta lampi) per localizzare i lampi, XRT (X-ray telescope), di cui l’italiano INAF, tramite l’Osservatorio Astronomico di Brera, ha contribuito alla costruzione, per analizzare lo spettro della postluminescenza dei lampi gamma e UVOT (UV/Optical telescope), per assistere l’XRT analizzando lo spettro dell’ultravioletto e scattare immagini dei fenomeni. Tra gli eventi più importanti si annovera la cattura di BOAT (ufficialmente registrata come GRB 221009A), l’esplosione più potente dopo il Big Bang, avvenuta il 9 ottobre 2022.
La sospensione momentanea delle operazioni di osservazione del telescopio è avvenuta il 15 marzo 2024 a causa del malfunzionamento di uno dei tre giroscopi, il quale ha ridotto l’accuratezza del sistema di puntamento. Infatti, il gruppo di ricerca dietro Swift si era ormai accorto mesi addietro della diminuzione delle prestazioni, manifestatasi con la difficoltà di allinearsi con lo star tracker di bordo. Quest’ultimo è uno strumento ampiamente utilizzato nel settore per determinare la posizione del satellite utilizzando le stelle.
Benché il satellite sia predisposto per continuare la sua missione utilizzando solo due giroscopi, NASA sta lavorando alla patch correttiva richiesta per riconfigurare il software di bordo.
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