Rotte oceaniche: dai bimotori ai quadrimotori

Gabriele Dessena • 11 aprile 2024

Sicurezza e prestazioni: i primi aeromobili commerciali

Negli albori dell'aviazione commerciale, la scelta di utilizzare aerei tri e quadri-motori per le rotte oceaniche era principalmente dettata da considerazioni di sicurezza e prestazioni. Questi aerei offrivano una maggiore affidabilità e robustezza per affrontare lunghe traversate sopra gli oceani, dove non c'erano aeroporti alternativi ad una distanza accettabile in condizioni di one engine inoperative (OEI – un motore fuori uso).

Inoltre, le rotte oceaniche richiedevano aerei capaci di trasportare grandi quantità di carburante per coprire le distanze, e i tri e quadri-motori erano in grado di farlo senza compromettere eccessivamente le prestazioni.


Con l’avvento dei primi jet commerciali capaci di coprire le rotte oceaniche, come il Boeing 707, verso la fine degli anni 50 (in figura), i quadri-motori a getto presero sempre più piede. L’utilizzo di quattro motori era dovuto principalmente alla scarsa fiducia riposta, in termini di affidabilità, sui nuovi motori, ma soprattutto dai limiti tecnici, in termini di generazione di spinta, dei primi modelli.

Boeing 707 della PanAm Airways

Quindi l’avere tre o più motori multipli garantiva una maggiore sicurezza in caso di guasto di uno dei motori nonché più spinta. Su una rotta oceanica, dove le possibilità di atterraggio di emergenza sono limitate, avere motori di riserva aumentava la fiducia degli operatori e dei passeggeri nella sicurezza del volo. Inoltre, grazie alla maggiore spinta, questi aerei erano in grado di sopportare condizioni meteorologiche avverse, inclusi venti forti e turbolenze, più comuni sugli gli oceani.


In questa epoca fecero il loro primo volo iconici aerei, come il Boeing 747 e il McDonnell Douglas DC-10 (in figura).

Standard ETOPS per le rotte oceaniche

Tuttavia, con l'avanzare della tecnologia aeronautica, i bi-motori hanno cominciato a guadagnare terreno nei voli oceanici. I progressi nella progettazione hanno reso i motori più affidabili ed efficienti, riducendo così il rischio di guasti in volo. Questi avanzamenti hanno fatto sì che gli enti regolatori, in primis l’FAA, introducessero un nuovo standard: le Extended Range Twin-engine OPeration Standards (ETOPS).

McDonnell Douglas DC-10

Nel 1985, la FAA ha introdotto il regolamento ETOPS per consentire ai bi-motori di operare sulle rotte oceaniche, inizialmente con un limite di 90 minuti dal prescritto punto di atterraggio di emergenza.


Nel corso degli anni successivi, i limiti di tempo sono stati progressivamente estesi, grazie al significativo aumento della sicurezza dei motori e dei sistemi a bordo. Nel 2007, l'ETOPS è stato integrato nell'Annesso 6 dell’ICAO, diventando uno standard internazionale.


Oggi, l'ETOPS continua a evolversi, con limiti estesi fino a 330 minuti sugli aerei di ultima generazione, consentendo ai bi-motori di dominare le rotte oceaniche e migliorando l'efficienza operativa delle compagnie aeree. Ad oggi, con la certificazione ETOPS più alta si può volare ad un massimo di 330 minuti da un aeroporto adatto, riducendo le aree in cui i bimotori non possono volare a remote parti dell’Antartide.


Zone di esclusione della ETOPS-330

Aeromobili bi-motore sempre più performanti


Ad oggi l'ETOPS consente di garantire collegamenti in bi-motore anche in alcune parti dell’Antartide* e su tutte le più comuni destinazioni. Ma perché questa spinta verso i bi-motori?

I vantaggi sono molteplici. Ma uno su tutti è il vantaggio economico che deriva dai risparmi in termini di efficienza (2 motori pesano e fanno meno resistenza che 3 o quattro) e operazioni (mantenere due motori costa meno che tre o quattro).

Questi miglioramenti tecnici e regolamentari hanno prima spianato la strada all’avvento dei grandi bi-motori, come il Boeing 777, e ai recenti ed efficientissimi aerei a fusoliera larga, come il Boeing 787 e l’Airbus A350, che hanno definitivamente spostato l’asticella verso i bi-motori, avendo, sia Boeing (747) che Airbus (A380) fermato la produzione dei loro grandi quadri-motore.


 Boeing 787

In conclusione, mentre gli aerei tri e quadri-motori erano una volta la norma per le rotte oceaniche, i bi-motori sono diventati la scelta predominante grazie ai progressi nella tecnologia aeronautica, all'efficienza economica e alla maggiore disponibilità di rotte alternative. Questo perché anche i bi-motori ora soddisfano i principi di sicurezza e affidabilità alla base delle decisioni di progettazione e di gestione delle compagnie aeree.


* (vedi https://edition.cnn.com/travel/boeing-787-dreamliner-lands-antarctica/index.html)


Condividi

Biomass -Earth Explorer: il satellite che fa progredire le scienze della Terra
Autore: Lucia Pigliaru 2 luglio 2025
Il 29 Aprile del 2025, dallo spazioporto di Kourou su un razzo Vega-C, e’ stato lanciato il satellite ESA Biomass . Biomass fa parte della famiglia degli Earth Explorer : satelliti che condividono l'obiettivo comune di far progredire le scienze della Terra contribuendo a rispondere ai principali quesiti scientifici attraverso l'osservazione della terra con strumenti avanzati. Ognuno degli Earth Explorer è dedicato all' osservazione di un diverso aspetto del sistema terrestre , come la criosfera, l'idrosfera, l'atmosfera e la ionosfera, nonché l'interno della Terra. L'obiettivo principale di queste missioni è comprendere la Terra come geosfera e le sue complesse interazioni.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 24 giugno 2025
La missione Axiom-4 (Ax-4), che avrebbe dovuto rappresentare il ritorno di India, Polonia ed Ungheria nello spazio, ha recentemente subito molti rinvii a causa di malfunzionamenti al razzo Falcon 9 di SpaceX e a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Inizialmente il lancio era previsto per il 29 maggio, ma è stato rinviato prima all’ 8 giugno, poi al 10, all’11, successivamente al 12, al 22 giugno e infine a data da destinarsi. Al momento non si hanno notizie sulla prossima finestra di lancio disponibile.
Strumenti per l'astrofotografia di sole, Luna e pianeti
Autore: Andrea Vanoni 20 giugno 2025
L’astrofotografia può essere una disciplina emozionante soprattutto con l’avvento delle videocamere dedicate, dei software e mediante l’utilizzo di telescopi con un buon potere risolutivo.
Il Sole è una stella di media grandezza, con un diametro di circa 1,4 milioni di km e una superficie
Autore: Elisa Goffo 17 giugno 2025
Il Sole , la nostra stella, è una "nana gialla" di media grandezza, con un diametro di circa 1,4 milioni di km e una superficie rovente di circa 5500 °C. Nato circa 4,6 miliardi di anni fa, oggi si trova nella fase di "sequenza principale” , dove fonde idrogeno in elio nel suo nucleo, generando l’energia che ci raggiunge sotto forma di luce e calore – un processo che continuerà ancora per miliardi di anni.
Verità sulle scie chimiche: la scienza ci aiuta a distinguere la realtà dal mito
Autore: Gabriele Dessena 12 giugno 2025
Negli ultimi anni, si sono moltiplicate le voci su presunti complotti legati alle scie lasciate dagli aerei in alta quota . Molti chiamano queste tracce scie chimiche (chemtrails in inglese), ipotizzando che contengano sostanze misteriose o pericolose disperse intenzionalmente. In realtà, dietro a queste linee bianche che solcano il cielo si cela una spiegazione molto più semplice e, soprattutto, scientificamente fondata .
Con l’aumento della congestione orbitale, l’evitamento delle collisioni diventa sempre più complesso
Autore: Giovanni Garofalo 4 giugno 2025
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato il "Zero Debris Technical Booklet" il 15 gennaio 2025, un documento fondamentale che delinea le tecnologie necessarie per raggiungere l'obiettivo di Zero Debris entro il 2030. Questo è il risultato di una collaborazione tra ingegneri, operatori, giuristi, scienziati ed esperti di politica, tutti membri della comunità Zero Debris, composta dai firmatari della Zero Debris Charter. (European Space Agency, 2024)
Sfide e record delle sonde di esplorazione spaziali Voyager1 e Voyager 2
Autore: Simone Semeraro 28 maggio 2025
Nessun altro oggetto artificiale ha mai raggiunto la distanza che la sonda Voyager 1 ha percorso dal suo lancio. Quasi 25 miliardi di chilometri percorsi in 48 anni di viaggio . Ad oggi, Voyager 1 e la sua gemella, Voyager 2, sono gli unici costrutti terrestri ad aver oltrepassato l’eliosfera, rispettivamente nel 2012 e nel 2018. Ripercorriamo insieme i momenti salienti ed il fine ultimo della missione Voyager.
Autore: AstroBenny (Benedetta Facini) 20 maggio 2025
SpaceX ha annunciato di aver ottenuto i permessi dalla FAA per effettuare un altro test del sistema razzo-navicella Starship Super Heavy (Starship è la navicella-secondo stadio e il booster è chiamato Super Heavy) Il lancio è previsto per il 26 maggio 2025 alle 1:30 (ora italiana) dallo spazioporto Starbase a Boca Chica, Texas.
Un affascinante viaggio dell'universo in espansione, attraverso scoperte e misteri da risolvere.
Autore: Elisa Goffo 15 maggio 2025
Da 13,8 miliardi di anni, da quando è nato, l'universo è in continua espansione. Questa espansione non è semplicemente un allontanamento delle galassie l'una dall'altra, ma uno stiramento dello spaziotempo stesso, il tessuto quadridimensionale che costituisce il nostro universo.
Nascita dell’Agenzia Spaziale Africana: AfSA
Autore: Liliana Balotti 13 maggio 2025
La nascita dell’Agenzia Spaziale Africana (AfSA) rappresenta un momento storico: non è solo un passo simbolico verso l’esplorazione spaziale. Questo progetto nasce non solo per partecipare alla corsa spaziale globale, ma per utilizzare la tecnologia spaziale al servizio dello sviluppo sostenibile e dell’integrazione africana , è una risposta concreta alle sfide del continente, che cerca nello spazio soluzioni per l’ambiente, l’agricoltura, l’educazione e la gestione delle risorse naturali. Negli ultimi decenni, diversi Paesi africani hanno avviato programmi spaziali propri: la Nigeria con l’agenzia National Space Research and Development Agency (NASDRA), ha costruito e lanciato satelliti per l’osservazione della Terra. Il Sudafrica è diventato un punto di riferimento nella radioastronomia. L’Egitto ha realizzato i suoi primi satelliti scientifici e nel nel 1998 ha lanciato il primo satellite africano. Da allora, 18 paesi africani hanno lanciato altri 63 satelliti e molte nazioni africane hanno implementato i propri programmi spaziali a beneficio della propria popolazione. E l’’Algeria con l’Agence Spatiale Algerienne (ASAL).
Show More