Negli albori dell'aviazione commerciale, la scelta di utilizzare aerei tri e quadri-motori per le rotte oceaniche era principalmente dettata da considerazioni di sicurezza e prestazioni. Questi aerei offrivano una maggiore affidabilità e robustezza per affrontare lunghe traversate sopra gli oceani, dove non c'erano aeroporti alternativi ad una distanza accettabile in condizioni di one engine inoperative (OEI – un motore fuori uso).
Inoltre, le rotte oceaniche richiedevano aerei capaci di trasportare grandi quantità di carburante per coprire le distanze, e i tri e quadri-motori erano in grado di farlo senza compromettere eccessivamente le prestazioni.
Con l’avvento dei
primi jet commerciali
capaci di coprire le rotte oceaniche,
come il Boeing 707, verso la fine degli anni 50 (in figura), i quadri-motori a getto presero sempre più piede. L’utilizzo di quattro motori era dovuto principalmente alla scarsa fiducia riposta, in termini di affidabilità, sui nuovi motori, ma soprattutto dai
limiti tecnici, in termini di generazione di spinta,
dei primi modelli.
Quindi l’avere tre o più motori multipli garantiva una maggiore sicurezza in caso di guasto di uno dei motori nonché più spinta. Su una rotta oceanica, dove le possibilità di atterraggio di emergenza sono limitate, avere motori di riserva aumentava la fiducia degli operatori e dei passeggeri nella sicurezza del volo. Inoltre, grazie alla maggiore spinta, questi aerei erano in grado di sopportare condizioni meteorologiche avverse, inclusi venti forti e turbolenze, più comuni sugli gli oceani.
In questa epoca fecero il loro primo volo iconici aerei, come il Boeing 747 e il McDonnell Douglas DC-10 (in figura).
Tuttavia, con l'avanzare della tecnologia aeronautica, i bi-motori hanno cominciato a guadagnare terreno nei voli oceanici. I progressi nella progettazione hanno reso i motori più affidabili ed efficienti, riducendo così il rischio di guasti in volo. Questi avanzamenti hanno fatto sì che gli enti regolatori, in primis l’FAA, introducessero un nuovo standard: le Extended Range Twin-engine OPeration Standards (ETOPS).
Nel 1985, la FAA ha introdotto il regolamento ETOPS per consentire ai bi-motori di operare sulle rotte oceaniche, inizialmente con un limite di 90 minuti dal prescritto punto di atterraggio di emergenza.
Nel corso degli anni successivi, i limiti di tempo sono stati progressivamente estesi, grazie al significativo aumento della sicurezza dei motori e dei sistemi a bordo. Nel 2007, l'ETOPS è stato integrato nell'Annesso 6 dell’ICAO, diventando uno standard internazionale.
Oggi, l'ETOPS continua a evolversi, con limiti estesi fino a 330 minuti sugli aerei di ultima generazione, consentendo ai bi-motori di dominare le rotte oceaniche e migliorando l'efficienza operativa delle compagnie aeree. Ad oggi, con la certificazione ETOPS più alta si può volare ad un massimo di 330 minuti da un aeroporto adatto, riducendo le aree in cui i bimotori non possono volare a remote parti dell’Antartide.
Ad oggi l'ETOPS consente di garantire collegamenti in bi-motore anche in alcune parti dell’Antartide* e su tutte le più comuni destinazioni. Ma perché questa spinta verso i bi-motori?
I vantaggi sono molteplici. Ma uno su tutti è il vantaggio economico che deriva dai risparmi in termini di efficienza (2 motori pesano e fanno meno resistenza che 3 o quattro) e operazioni (mantenere due motori costa meno che tre o quattro).
Questi miglioramenti tecnici e regolamentari hanno prima spianato la strada all’avvento dei grandi bi-motori, come il Boeing 777, e ai recenti ed efficientissimi aerei a fusoliera larga, come il Boeing 787 e l’Airbus A350, che hanno definitivamente spostato l’asticella verso i bi-motori, avendo, sia Boeing (747) che Airbus (A380) fermato la produzione dei loro grandi quadri-motore.
In conclusione, mentre gli aerei tri e quadri-motori erano una volta la norma per le rotte oceaniche, i bi-motori sono diventati la scelta predominante grazie ai progressi nella tecnologia aeronautica, all'efficienza economica e alla maggiore disponibilità di rotte alternative. Questo perché anche i bi-motori ora soddisfano i principi di sicurezza e affidabilità alla base delle decisioni di progettazione e di gestione delle compagnie aeree.
* (vedi https://edition.cnn.com/travel/boeing-787-dreamliner-lands-antarctica/index.html)
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