Tra le rivoluzioni digitali a cui è andata incontro la nostra epoca, quella dell’intelligenza artificiale non ha precedenti. Una trasformazione che non ha eguali e che promette di creare nuovi paradigmi economici e sociali in una società già caratterizzata da repentini cambiamenti tecnologici. I settori impattati dall’intelligenza artificiale, ancora agli albori di questo processo di trasformazione, saranno i più svariati e, tra i tanti, non può di certo mancare l’aerospazio, un settore di per sé cross-settoriale, con un’economia in crescente espansione.
Grazie anche all’ingresso di realtà private nel settore, finora fortemente caratterizzato da programmi di enti statali e governativi, il panorama è mutato e stiamo assistendo ad una corsa contro il tempo per poter occupare una posizione rilevante nello scenario internazionale. Ecco che l’intelligenza artificiale potrebbe assumere un ruolo decisivo in questa corsa, un alleata da cui non si può prescindere se si vuole battere il tempo e raggiungere risultati pioneristici.
Fra le frontiere della space economy continuano a esserci gli sbarchi sulla Luna e la conquista di Marte, ma dal punto di vista delle politiche industriali l’obiettivo strategico è l’allargamento della filiera, con nuovi paradigmi e nuove tecnologie. All’interno della filiera, vi è una grossa fetta che vale 230 milioni di euro, si tratta dell’osservazione della Terra, che ha registrato un aumento del 15% rispetto allo scorso anno.
L'asset dell’osservazione della Terra tocca talmente tanti ambiti che assisteremo ad una democratizzazione della space economy, resa possibile dall’intelligenza artificiale se ben governata. La componente satellitare, infatti, acquisisce, processa e trasmette una quantità incredibile di dati che vengono poi inviati al segmento a terra, secondo gli specifici obiettivi del programma. In alcuni casi i dati vengono inviati come dati “grezzi”, in altri vengono prima processati e messi a disposizione di aziende afferenti ai più svariati settori.
Ad esempio, i dati possono essere utilizzati per il monitoraggio di impianti petroliferi, realizzare mappe basate sul rischio sismico, pianificare la realizzazione di infrastrutture, ricavare dati di flussi di auto ai fini della sicurezza e così via.
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel servizio consentirà di processare dati sempre più complessi, dando un accesso più ampio e diversificato alle tecnologie spaziali, in particolare quelle che integreranno le future evoluzioni dell’AI generativa.
All’interno della space-economy risulta evidente quanto sia determinante avvalersi di assetti spaziali che possano acquisire il maggior numero di informazioni, al fine di potersi affermare nello scenario spaziale internazionale. E la moltitudine di dati da processare ed analizzare da parte dei satelliti, non può non prescindere dalla variabile “tempo”, decisiva in questa corsa allo spazio. La chiave di svolta per ottimizzare il tempo potrebbe essere proprio l’intelligenza artificiale, tecnologia dotata di capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento e la pianificazione e con potenzialità di calcolo incredibili.
Un’ulteriore applicazione dell’intelligenza artificiale (IA o AI nel suo acronimo inglese) nel settore aerospaziale è quella relativa alla space situational/domain awareness, ossia ai fini del monitoraggio di detriti spaziali e satelliti in orbita intorno alla Terra, in numero sempre più crescente, tale da richiedere una maggior attenzione alla sicurezza dell’ambiente spaziale. La tematica è di particolare rilevanza e oggetto di numerosi studi.
I vantaggi nell’impiego di strumenti AI generalisti come i chatbot, ossia tools con i quali è possibile chattare come la famosa ChatGPT, sono evidenti già in molteplici ambiti della nostra vita quotidiana, sia nella sfera personale che lavorativa, e di certo non poteva esserne esente il settore aerospaziale.
Proprio una sorta di ChatGPT in sviluppo alla NASA, potrà essere utilizzata dai team delle future missioni spaziali, ivi compreso il programma Artemis di colonizzazione della Luna. Gli astronauti a bordo del Lunar Gateway, ad esempio, potranno in questo modo risolvere problemi e condurre esperimenti senza dover necessariamente ricorrere ai manuali o chiamare il centro di controllo a terra. Non sarebbe la prima volta che gli astronauti di interagiscono con l'AI a bordo, come nel caso di CIMON, il robot dotato di AI inviato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), tuttavia si tratterebbe di un livello di evoluzione tecnologia molto più avanzato.
Si arriverà ad interagire direttamente con i veicoli spaziali e a gestire situazioni a bordo anche in assenza di equipaggio?
Sarà possibile che nel futuro i rover di una flotta possano condividere informazioni tra loro grazie all’intelligenza artificiale, senza dover trasmettere grandi quantità di dati sulla Terra? Nell’ottica di un apprendimento collaborativo ed efficiente, ogni robot, rover, o veicolo spaziale in generale dovrebbe essere in grado di eseguire aggiornamenti sulla base di ciò che è stato osservato da altri, aprendo nuove e promettenti opportunità per l’apprendimento nell’esplorazione spaziale.
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