Venere... che passione!
Marilisa Pischedda • 20 novembre 2020
Secondo pianeta del sistema solare, a 108 milioni di km da Sole e ad una ๐ฑ๐ถ๐๐๐ฎ๐ป๐๐ฎ ๐บ๐ถ๐ป๐ถ๐บ๐ฎ ๐ฑ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐ง๐ฒ๐ฟ๐ฟ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐ฌ ๐บ๐ถ๐น๐ถ๐ผ๐ป๐ถ ๐ฑ๐ถ ๐ธ๐บ, ๐ฉ๐ฒ๐ป๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ฎ๐ฝ๐ฝ๐ฎ๐ฟ๐ฒ ๐ป๐ฒ๐น ๐ป๐ผ๐๐๐ฟ๐ผ ๐ฐ๐ถ๐ฒ๐น๐ผ ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฒ ๐น๐ฎ "๐๐๐ฒ๐น๐น๐ฎ" ๐ฝ๐ถ๐' ๐๐ฝ๐น๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฒ. A rendere il pianeta così luminoso non è solo la sua vicinanza, ma soprattutto la sua atmosfera, caratterizzata da formazioni nuovolose giallastre, principalmente costituite da zolfo e acido solforico, che riflettono ben il 76% della luce solare.
Così vicino alla Terra, luminoso e dall'aspetto accattivante, Venere si presenta molto simile al nostro pianeta in dimensioni e similitudini nella composizione rocciosa, ma allora ๐ฅ๐๐ง๐๐๐' ๐๐๐ฃ๐๐ง๐ ๐ฃ๐ค๐ฃ ๐' ๐๐ก ๐ฅ๐๐๐ฃ๐๐ฉ๐ ๐ฅ๐ง๐๐จ๐๐๐ก๐ฉ๐ค ๐ฅ๐๐ง ๐ก'๐๐จ๐ฅ๐ก๐ค๐ง๐๐ฏ๐๐ค๐ฃ๐ ๐จ๐ฅ๐๐ฏ๐๐๐ก๐ ๐ช๐ข๐๐ฃ๐?
In realtà la sua atmosfera ha una composizione e una densità tale da renderlo molto poco ospitale: con una ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐๐๐ฟ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ผ๐น๐๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ฌ๐ฌ°๐ e una ๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ถ๐๐ฎ' ๐ต๐ฌ ๐๐ผ๐น๐๐ฒ ๐ฝ๐ถ๐' ๐ฒ๐น๐ฒ๐๐ฎ๐๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐พ๐๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐๐ฒ๐ฟ๐ฟ๐ฒ๐๐๐ฟ๐ฒ, un astronauta non sarebbe di certo in grado di resistere ad un ambiente simile. Tali condizioni climatiche rendono molto difficoltosa persino un'esplorazione robotica.
๐Ciononostante varie MISSIONI hanno interessato Venere a partire dagli ๐ฎ๐ป๐ป๐ถ '๐ฒ๐ฌ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐ถ ๐๐ผ๐๐ถ๐ฒ๐๐ถ๐ฐ๐ถ che inviarono varie sonde verso il pianeta con le missioni ๐๐๐ฃ๐๐ง๐, migliorandone man mano le tecnologie fino agli anni '80. Le prime missioni videro frantumare sulla superficie venusiana una serie di veicoli spaziali, schiacciati proprio dall'elevata pressione atmosferica.
Risalgono al ๐ญ๐ต๐ณ๐ฑ le ๐ฝ๐ฟ๐ถ๐บ๐ฒ ๐ถ๐บ๐บ๐ฎ๐ด๐ถ๐ป๐ถ ๐ถ๐ป ๐ฏ๐ถ๐ฎ๐ป๐ฐ๐ผ ๐ฒ ๐ป๐ฒ๐ฟ๐ผ del suolo venusiano, inviate dalla sonda Venera 9 e si dovette aspettare il ๐ญ๐ต๐ด๐ฑ per ricevere quelle ๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐น๐ผ๐ฟ๐ถ scattate dal lander Venera13.
Anche gli americani non restarono indietro e ๐ฑ๐ฎ๐น ๐ญ๐ต๐ฒ๐ฎ ๐น๐ฎ #NASA inviò varie sonde di sorvolo verso il pianeta e di permanenza in orbita, con le missioni ๐๐๐ง๐๐ฃ๐๐ง e ๐๐๐ค๐ฃ๐๐๐ง.
L' #ESA ha dimostrato il suo interesse attivo con la sonda ๐๐๐ฃ๐ช๐จ ๐๐ญ๐ฅ๐ง๐๐จ๐จ, rimasta in orbita ๐ฑ๐ฎ๐น ๐ฎ๐ฌ๐ฌ๐ฑ ๐ฎ๐น ๐ฎ๐ฌ๐ญ๐ฏ, dimostrando l'attività geologica attuale di Venere.
Attualmente il pianeta è sotto osservazione della ๐๐ผ๐ป๐ฑ๐ฎ ๐ด๐ถ๐ฎ๐ฝ๐ฝ๐ผ๐ป๐ฒ๐๐ฒ ๐๐ธ๐ฎ๐๐๐๐ธ๐ถ, che invia foto meravigliose verso la Terra, grazie alle 5 telecamere di cui è equipaggiata.
La ๐ฟ๐ฒ๐ฐ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐๐ฐ๐ผ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ฑ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ณ๐ผ๐๐ณ๐ถ๐ป๐ฎ, che potrebbe rivelare tracce di attività, ha innalzato nuovamente l'attenzione verso Venere, con missioni in programma soprattutto da parte della NASA, ancora da confermare.
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Il 29 aprile , United Launch Alliance (ULA) lancerà in orbita il primo gruppo di satelliti della costellazione satellitare del Project Kuiper di Amazon . La missione è denominata “KA-01” (Kuiper Atlas 1) e verrà lanciata con un razzo Atlas V nella configurazione 511 dal complesso di lancio SLC-41 della storica base di Cape Canaveral Space Force Station in Florida.

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato il "Zero Debris Technical Booklet" il 15 gennaio 2025, un documento fondamentale che delinea le tecnologie necessarie per raggiungere l' obiettivo di Zero Debris entro il 2030 . Questo è il risultato di una collaborazione tra ingegneri, operatori, giuristi, scienziati ed esperti di politica, tutti membri della comunità Zero Debris, composta dai firmatari della Zero Debris Charter. (European Space Agency, 2024)

Il telescopio spaziale James Webb (NASA/ESA/CSA) ha catturato un'immagine straordinaria del disco protoplanetario HH 30 , situato nella nube molecolare del Toro, all'interno della nube oscura LDN 1551. Questo disco, osservato di taglio, è circondato da getti e venti discali, offrendo una visione senza precedenti dei processi di formazione planetaria.

Isar Aerospace inaugura la collaborazione con il programma spaziale privato europeo con la missione “Going Full Spectrum” . Il 30 marzo 2025, il razzo Spectrum prende per la prima volta il volo dallo spazioporto norvegese di Andøya. Dopo due rinvii dalla settimana precedente per condizioni meteo avverse, il decollo è avvenuto alle 12.30 ora locale.

L’esplorazione spaziale si evolve e richiede lo sviluppo di nuove tecnologie per poter essere supportata. I sistemi robotici inglobano nuove tecnologie consolidate sulla Terra, adattandole e perfezionandole all’impiego nello spazio, ma spesso è la necessità di trovare soluzioni a situazioni e problematiche tipiche dell’ambiente spaziale, a far sì che vengano sviluppate nuove tecnologie, che poi trovano impiego anche nelle applicazioni terrestri. Considerazione che non esula l’ esplorazione spaziale umana , con requisiti ancora più stringenti, da rivalutare in base all’ambiente in cui ci si trova ad operare. Vuoto, microgravità, tipologia di orbita, pianeta o corpo celeste, radiazioni e temperatura sono solo alcuni dei parametri che dettano fortemente le condizioni al contorno di una missione. Ad oggi pensiamo agli astronauti come a quella piccola parte di umanità che dal 2000 vive continuativamente al di fuori del nostro pianeta, se pur con alternanza di equipaggio a circa 400 km di quota dalla superficie terrestre. Eppure, quella condizione di microgravità che si sperimenta a bordo della ISS, non sarà perpetua e gli scenari futuri si stanno già delineando. I programmi di esplorazione spaziale parlano chiaro: andremo oltre l’orbita terrestre , sulla Luna, per testare e validare quelle tecnologie che ci consentiranno di spingerci oltre, anche verso il pianeta rosso. Ci spostiamo dunque dall’orbita terrestre a quella lunare, e da qui alla sua superficie, passo che comporterà lo stabilirsi di un insediamento in condizioni differenti da quelli sperimentati attualmente dagli astronauti.

La materia oscura è certamente una delle componenti più misteriose dell'universo. Sebbene sia invisibile e la sua natura sia sconosciuta, costituisce circa il 25% dell'universo , una quantità di gran lunga superiore a quella della materia ordinaria visibile. Non possiamo osservarla direttamente, né sappiamo di cosa sia fatta. L'unico modo per scoprirlo è attraverso i suoi effetti gravitazionali . Per svelarne i segreti, l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lanciato la missione Euclid nel 2023, con l'obiettivo di creare la più grande mappa tridimensionale dell'universo . Tracciando le posizioni di miliardi di galassie e misurando il fenomeno delle lenti gravitazionali, Euclid ci aiuterà a comprendere come la materia oscura sia distribuita nel cosmo e come influisca sull'evoluzione delle galassie.

Vi siete mai chiesti come fanno gli aeroplani a orientarsi nel cielo, specialmente di notte o in condizioni meteorologiche avverse? La risposta è nelle radioassistenze : una rete invisibile, ma essenziale, di segnali radio che guidano i velivoli lungo rotte precise e sicure. Benché oggi la tecnologia satellitare abbia rivoluzionato il settore, questi sistemi terrestri rimangono cruciali per garantire sicurezza, affidabilità e ridondanza, soprattutto in casi estremi o emergenze.

Mercoledì 26 marzo Firefly Aerospace lancerà una missione demo per Lockheed Martin mentre, circa un’ora dopo, Rocket Lab lancerà otto satelliti per l’azienda tedesca OroraTech. Il lancio di Firefly Alpha FLTA006 (sopranominata “ Message in a Booster ”) è la seconda missione che Firefly lancia per Lockheed Martin. Questa missione avrà il compito di portare in orbita il modello demo del LM 400 di Lockheed Martin, una piattaforma satellitare multi-missione progettata per ridurre i costi e rischi di lancio dei satelliti.

La costellazione HERMES Pathfinder (High Energy Rapid Modular Ensemble of Satellites) dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) è stata lanciata con successo il 15 Marzo, alle 7:43 ora italiana, durante la missione Transporter 13 di SpaceX. Il lancio è avvenuto dalla Vandenberg Space Force Base (VSFB) in California, USA. I sei Cubesat della costellazione sono stati integrati su una piattaforma di rilascio ION, sviluppata dalla società D-Orbit, e posizionati su un vettore Falcon 9. Collocati su un'orbita eliosincrona a un'altitudine di circa 500-520 km e con un'inclinazione di 97,44 gradi, i nanosatelliti saranno dispiegati gradualmente, uno al giorno, circa una settimana dopo il lancio.